
Questa notte è la notte degli oscar, quindi perché assegnarne qualcuno
anche in casa!
anche in casa!
Ricevere la statuetta dorata in questo caso sarà ancora più bello, perché
sono buonissime!
sono buonissime!
Come vi avevo già detto qui ho deciso di utilizzare la farina 0 al
posto della 00, a cui aggiungo un po’ di farina integrale, e devo dire la verità, nessuno si lamenta!
posto della 00, a cui aggiungo un po’ di farina integrale, e devo dire la verità, nessuno si lamenta!


Nota positiva dei biscotti è che sono senza uova, perciò vanno bene
anche per chi ha qualche conto in sospeso con questo alimento … Ingrediente che
togli, ingrediente che metti, hanno un po’ di burro, ma bada bene, è burro
buono!
anche per chi ha qualche conto in sospeso con questo alimento … Ingrediente che
togli, ingrediente che metti, hanno un po’ di burro, ma bada bene, è burro
buono!
E che novità è questa?? C’è il burro buono e quello cattivo?
Beh in un certo senso sì, e purtroppo, tanto per cambiare, la
stragrande maggioranza del burro che troviamo sul mercato è no buono, e ora vi
spiego il perché!
stragrande maggioranza del burro che troviamo sul mercato è no buono, e ora vi
spiego il perché!
Forse voi tutti saprete quello che vi sto per raccontare, ma per quel
che mi riguarda sono proprio caduta dal pero! Chissà come mai, sulle etichette
del burro non si legge niente…
che mi riguarda sono proprio caduta dal pero! Chissà come mai, sulle etichette
del burro non si legge niente…
A me piace da matti fare le cose in casa. Tutto non si può, certo, e
non si può neanche sempre, però mi incuriosisce riuscire a riprodurre almeno
una volta in casa gli alimenti che abitualmente compriamo già fatti, per capire come sono prodotti e di
conseguenza orientarmi sull’acquisto migliore.
non si può neanche sempre, però mi incuriosisce riuscire a riprodurre almeno
una volta in casa gli alimenti che abitualmente compriamo già fatti, per capire come sono prodotti e di
conseguenza orientarmi sull’acquisto migliore.
Insomma presa dalle mie manie di scienziata pazza inizio una ricerca su
come produrmi il burro in casa!
come produrmi il burro in casa!
Fare il burro in casa è davvero molto semplice: basta prendere della
panna fresca e montarla con un frullino. Quando sarà montata a neve ferma non
fermiamoci e continuiamo fino a che non vedremo che la panna cambierà piano
piano colore e consistenza e si dividerà in due: una parte solida (il burro) si
attaccherà alle fruste e quella liquida colerà giù.
panna fresca e montarla con un frullino. Quando sarà montata a neve ferma non
fermiamoci e continuiamo fino a che non vedremo che la panna cambierà piano
piano colore e consistenza e si dividerà in due: una parte solida (il burro) si
attaccherà alle fruste e quella liquida colerà giù.
Meraviglioso, penso. Voglio farlo! Proseguo nella ricerca e scopro però
che il burro fatto in casa si conserva al massimo per 3 giorni! Ohibò, e come
mai quello che compro, dura mesi??
che il burro fatto in casa si conserva al massimo per 3 giorni! Ohibò, e come
mai quello che compro, dura mesi??
Scopro allora che il burro che normalmente consumiamo è pastorizzato,
in modo tale da abbattere la carica batterica che appunto lo farebbe
irrancidire in tre o quattro giorni. Fino a qui mi sembra tutto ok!
in modo tale da abbattere la carica batterica che appunto lo farebbe
irrancidire in tre o quattro giorni. Fino a qui mi sembra tutto ok!
Vado avanti e leggo che però la maggior parte del latte italiano viene
utilizzato per produrre il Parmigiano reggiano e il Grana padano e che di
conseguenza (per motivi chiaramente economici) il burro è un sottoprodotto di
questi formaggi. Poiché questi due formaggi non si ottengono da panna fresca,
ma da panna che viene lasciata affiorare alla superficie, anche il burro viene
prodotto con lo stesso sistema. Se la questione finisse qui, il burro ottenuto
con questo tipo di panna sarebbe di bassa qualità e con un retrogusto di
formaggio. Ma la questione va avanti e peggiora ancora.
utilizzato per produrre il Parmigiano reggiano e il Grana padano e che di
conseguenza (per motivi chiaramente economici) il burro è un sottoprodotto di
questi formaggi. Poiché questi due formaggi non si ottengono da panna fresca,
ma da panna che viene lasciata affiorare alla superficie, anche il burro viene
prodotto con lo stesso sistema. Se la questione finisse qui, il burro ottenuto
con questo tipo di panna sarebbe di bassa qualità e con un retrogusto di
formaggio. Ma la questione va avanti e peggiora ancora.
Una volta affiorata in superficie questa panna deve essere portata in
un burrificio per diventare burro, e per fare questo deve essere mantenuta e
trasportata a temperature molto basse. Poiché il più delle volte questo non è
economicamente possibile per i produttori, questa panna viene trasformata in
una sorta di burro grezzo, trasportabile facilmente a temperature più elevate. Questo
burro grezzo viene poi successivamente
rifuso, ritrasformato per emulsione in panna, mescolato con altre creme, e trasformato
in burro.
un burrificio per diventare burro, e per fare questo deve essere mantenuta e
trasportata a temperature molto basse. Poiché il più delle volte questo non è
economicamente possibile per i produttori, questa panna viene trasformata in
una sorta di burro grezzo, trasportabile facilmente a temperature più elevate. Questo
burro grezzo viene poi successivamente
rifuso, ritrasformato per emulsione in panna, mescolato con altre creme, e trasformato
in burro.
Tutto questo fondi, rilavora, mescola, ritrasforma, possiamo capire
tutti che altera le caratteristiche nutrizionali del prodotto finito, arricchendolo,
ahimè di un bel po’ di grassi saturi.
tutti che altera le caratteristiche nutrizionali del prodotto finito, arricchendolo,
ahimè di un bel po’ di grassi saturi.
Perciò quando acquistiamo burro leggiamo l’etichette (ma forse ci
basterebbe leggere il prezzo, perché costano di più!!) e cerchiamo di comprare
burro di panna fresca.
basterebbe leggere il prezzo, perché costano di più!!) e cerchiamo di comprare
burro di panna fresca.
Costa di più, ma se cerchiamo ridurre la frequenza del suo utilizzo ma di
aumentare la sua qualità, salveremo pancia e portafogli!!
aumentare la sua qualità, salveremo pancia e portafogli!!
P.S.
Burri,
centrifughe e fusioni a parte, l’idea di un oscar biscottoso è da
ricordarsela anche per le varie feste del papà, della mamma, dei nonni e
degli zii!
centrifughe e fusioni a parte, l’idea di un oscar biscottoso è da
ricordarsela anche per le varie feste del papà, della mamma, dei nonni e
degli zii!
Se non avete lo stampino per fare la scritta basta allegare un piccolo biglietto con la giusta nomination!



Per ritagliare i biscotti a forma di statuetta ho stampato questa immagine, l’ho incollata su un cartoncino e ho ritagliato la sagoma (lo spesso re del cartoncino rende molto più precisi nel taglio del biscotto). Ho steso la sfoglia e ho ritagliato con un coltellino a punta le stautette seguendo la sagoma del cartoncino, e con uno stampo a cerchio la base (su cui ho fatto anche una scanalatura per fare stare dritta la statuetta [funziona, ma se aveste problemi incollate la base con un pochino di cioccolato bianco fuso]).

Biscotti da oscar
Ingredienti:
250g di farina (0, 1, o mix con integrale)
60g di zucchero di canna grezzo biologico
65g di burro
70g di latte di soia (o quello che preferite)
mezzo cucchiaino di vaniglia in polvere
mezza bustina di polvere lievitante
Procedimento:



Mettete tutti gli ingrediente in un mixer (o in una ciotola) ad eccezione del latte, e impastateli insieme.
Aggiungete poi il latte e lavorate ancora. Spostatevi su una spianatoia e lavorate fino ad ottenere la solita palla.



Stendete una sfoglia sottile, tagliate i biscotti della forma che preferite e appoggiateli su una teglia ricoperta di carta da forno.
Cuocete
in forno caldo ventilato a 180°C per 12 minuti.
Le ho fatte ai miei topini e sono piaciuti un sacco!!! Ci siamo divertiti da matti a chiamare i vincitori e a fare un discorso di ringraziamento!! I miei topini hanno detto che devo fare tutte le ricette del tuo blog!!
Ciao
Elisa
Grazie!!! Sono troppo buoni i tuoi bimbi!!!!!
Ciao Cinzia!
Ma che bella idea hai avuto, è fantastica anche per rallegrare una cena per adulti in una fredda serata invernale o d'autunno, la rifarò sicuramente!
Sai, mio nonno mi ha insegnato a fare il burro con la panna,mettendo la panna dentro ad una fiaschetta di quelle da vino, un po tonda, e poi gli si mette il tappo e la panna la si fà sbattere li dentro fino a che diventa una crema, la si fa uscire dalla bottiglia e così non usi le fruste 🙂
Il trucco che mi ha donato mio nonno per conservarla è quello di aggiungere il 2,5% di sale e poi metterla dentro ad un recipiente di coccio 🙂
A presto !
Lucia
I SAPORI DI CASA MIA
Che bravi!!!
Trovo siano bellissime le "storie" di cucina che si tramandano in famiglia… che siano i trucchi per non piangere quando si taglia con la cipolla fino a cose più difficili, tipo questa!!
mi piacerebbe moltissimo provare… magari anche con i bimbi, per fargli capire le trasformazioni del cibo… cosa è cosa…
da fare assolutamente!!