
Giovedì sono stata invitata, insieme ad altre tre colleghe, da Pink Lady per partecipare ad una divertentissima caccia al tesoro in uno dei loro meleti, approfittando con l’occasione per scoprire qualcosa di più su cosa ci sia dietro la produzione di una mela e potere vedere con i miei occhi dove questo avviene.
Vi avevo già parlato di questa azienda quando avevamo ricevuto un delizioso assaggio delle loro mele Pink Kids.
La Pink Lady infatti, durante la raccolta, seleziona le mele di piccolo calibro e le riserva per le manine golose dei nostri bambini: soni le Pink Lady Kids. Bontà e qualità sono ovviamente le stesse della sorella più grande: stesso colore caratteristico, stessa polpa croccante, stesso aroma di fragoline di bosco, vaniglia, litchi e rose.
Come vi avevo raccontato in quella occasione poi, adoro queste mele perché è da tantissimo tempo che penso che invece di incartare le schifezze varie dedicate ai bambini con disegni dei vari personaggi, o di aggiungere gadget alla merendina di turno, sarebbe molto meglio venisse utilizzato questo tipo di marketing per frutta e verdura, per avvicinare in maniera divertente i bambini!
E loro finalmente lo hanno fatto! Bravi!
Non forse tutti sanno che l’Emilia Romagna, si presta molto bene per la coltivazione di mele.
Tutti infatti ci immaginiamo meleti a perdita di vista in Trentino Alto Adige, ma anche la nostra regione si difende molto bene!
Pink Lady infatti coltiva in Italia in due regioni: in Alto Adige ed Emilia Romagna.

Davide, il responsabile tecnico dell’azienda agricola, mi ha raccontato una cosa molto curiosa che non conoscevo affatto.
La colorazione tipica delle mele Pink Lady (che è assolutamente naturale), è legata direttamente alle escursioni termiche tra il giorno e la notte.
Più le notti sono fresche e le giornate soleggiate, più intensa sarà la colorazione.
Questa escursione è evidentemente maggiore nelle regioni del Nord Italia, come in Alto Adige.
Per questo, per avere mele belle colorate come in Trentino, qui in Emilia Romagna è necessario togliere le foglie nella parte bassa della pianta, per fare si che non mitighino il freddo del terreno e che si amplifichi l’escursione termica giorno, notte, che da noi è meno netta.
Niente trucchi o cose strane!
Ma andiamo con ordine, così posso raccontarvi un po’ come si è svolta la mia giornata.
Appena arrivate siamo state accolte con una golosissima merenda a base di dolci preparati con le mele Pink Lady, un buon caffè caldo e succo di mela.
Non è male essere coccolati così!

Qui ho scoperto che i succhi che mi avevano salvato questa estate al mare erano preparati proprio con le nostre Pink Lady.
In estate infatti capita spesso di trovarsi con gli amici per un aperitivo in spiaggia, chiacchierando e bevendo qualcosa insieme mentre i bambini giocano in spiaggia.
Il nostro stabilimento balneare però ahimè quest’anno non aveva più la macchinetta per preparare gli estratti anche le bimbe però avrebbero voluto bere qualcosa di diverso dall’acqua, in certe occasioni speciali.
In questo caso gli estratti Insal’Arte ci avevano salvato, perché erano veramente l’unica alternativa sana a tutte le altre bibite del bar!!
Questi succhi infatti vengono realizzati con frutta e verdura di prima scelta attraverso la spremitura a freddo e l’HPP PROCESS, un processo di pastorizzazione a pressioni elevate e senza alterazioni termiche che permette di mantenere inalterate le qualità organolettiche delle materie prime.
Il risultato è un estratto puro di frutta e verdura, 100% naturale, senza aggiunta di acqua, zucchero, coloranti e conservanti, microbiologicamente stabile.
Li trovate anche in tantissimi supermercati, provateli alla mela Pink Lady e mi saprete dire!

Dopo la colazione siamo partite cariche per la caccia al tesoro!
Non pensate a una prova da bambini, la caccia al tesoro è stata una cosa seria!!
Divise in squadre abbiamo dovuto risolvere 9 enigmi degni di Robert Langdon nel Codice Da Vinci, tutti incentrati sui segreti della produzione di Mele Pink Lady.

Ho potuto così scoprire che i produttori Pink Lady si impegnano a tutelare la biodiversità e valorizzare le risorse naturali, avendo come obiettivo una produzione sostenibile, nel rispetto delle loro terre.
Ho scoperto che non ci sono sprechi, perché le mele che non soddisfano i requisiti dei vari disciplinari sono utilizzate nell’industria di trasformazione alimentare per la produzione di articoli di qualità, come i succhi di cui vi parlavo prima o le composte.
Le mele non adatte al consumo sono utilizzate per l’alimentazione animale, la produzione di compost o la fertilizzazione dei terreni.


Ho scoperto che amiche delle mele sono le coccinelle, che tengono alla larga i pidocchi.
Ho scoperto che i produttori di Pink Lady si impegnano, per contratto, al rispetto della produzione frutticola integrata, cioè una coltivazione rispettosa dell’ambiente che coniuga al tempo stesso pratiche convenzionali e soluzioni naturali tratte dall’agricoltura biologica.
Ho imparato che la raccolta avviene completamente a mano, in più passate, per scegliere solo le mele giunte a maturazione. E che il raccolto dura perciò dalle 3 alle 5 settimane.

Finita la giornata sono tornata a casa con i profumi e i colori di questa mela nel cuore, soddisfatta di avere visto la maniera in cui lavorano i suoi produttori.
Mi è piaciuto molto vedere che anche una realtà così grande come Pink Lady rispetta e salvaguardia il naturale ciclo produttivo della mela, senza scorciatoie o trucchi.
E’ stato rassicurante imparare che anche ad alti livelli è la natura che comanda, e se si vuole realizzare un prodotto qualitativamente elevato, non ci si può sottrarre alle leggi della natura, le si può solo assecondare e accompagnare.
Non sono tornata a mani vuote perché oltre ai carinissimi premi della caccia al tesoro sono tornata a casa con tante buonissime mele Pink Lady appena colte dall’albero.
Erano così dolci e succose che le abbiamo mangiate quasi tutte a merenda, ma un paio le ho messe da parte per essere cucinate e abbiamo preparato… non ve lo dico!!!
Lo scoprirete a breve qui!!
Lascia un commento